Il 15 novembre 2017 la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama ha approvato, in sede deliberante, il disegno di legge per l'istituzionalizzazione de "Il canto degli italiani" di Goffredo Mameli, conosciuto universalmente come "Fratelli d'Italia", a inno della Repubblica italiana. Il componimento, scritto il 10 settembre 1847 e musicato il 24 novembre dello stesso anno da Michele Novaro, venne adottato il 12 ottobre 1946 provvisoriamente come inno nazionale. Per 71 anni è rimasto un inno provvisorio, insidiato da altri brani considerati più seri, tra i quali il "Va pensiero", coro del Nabucco di Verdi. Dal 2012 è previsto l'insegnamento dell'inno nelle scuole italiane e l'istituzione del 17 marzo quale "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera" in memoria della data della proclamazione a Torino, nell'anno 1861, dell'Unità d'Italia" «Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa Dov'è la Vittoria?! Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò.» «Noi siamo da secoli Calpesti, derisi Perché non siam Popolo Perché siam divisi Raccolgaci un'Unica Bandiera una Speme Di fonderci insieme Già l'ora suonò.» «Uniamoci, amiamoci L'unione e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore Giuriamo far Libero Il suolo natio Uniti, per Dio, Chi vincer ci può!?» «Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò.» «Son giunchi che piegano Le spade vendute Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute Il sangue d'Italia Il sangue Polacco Bevé col cosacco Ma il cor le bruciò.» «Evviva l'Italia Dal sonno s'è desta Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa Dov'è la vittoria?! Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò.»