Il tempo atmosferico (o meteorologico) è costituito dall'insieme dei fenomeni atmosferici di un luogo in un determinato momento. In genere per descrivere il tempo atmosferico si ricorre ai suoi elementi più significativi: temperatura, umidità, pressione, precipitazioni, venti, copertura nuvolosa.
Strumenti di misurazione e unità di misura
La temperatura si misura con il termometro e si esprime in gradi centigradi sopra lo zero o sotto zero.
L'umidità atmosferica indica l'umidità relativa, cioè il rapporto tra la quantità di vapore contenuta in una massa d'aria e la quantità massima che il volume d'aria può contenere; si misura con l'igrometro e si esprime in numero percentuale da 0 a 100% (una umidità del 100% indica che l'aria è satura di vapore acqueo).
La pressione atmosferica indica il peso dell'aria, si misura con il barometro e si esmprime in millibar. La pressione atmosferica normale a livello del mare a 0°C è di 1013,25 mbar.
Clima
Il clima indica il comportamento medio del tempo atmosferico calcolato su un arco temporale di almeno 30 anni.
Per descrivere un clima si utilizzano principalmente due elementi: l'andamento della temperatura, l'andamento delle precipitazioni.
Per poter rappresentare graficamente il clima si utilizza un tipo di grafico chiamato climatico o termopluviometrico, nel quale un diagramma cartesiano rappresenta l'andamento della temperatura nel corso dell'anno e un grafico a barre o colonne indica le quantità di precipitazioni, raccolte per mese.
I fattori del clima
- Latitudine: è la distanza di un luogo dall'Equatore. A causa della curvatura terrestre e dell'inclinazione dell'asse, procedendo verso i poli diminuisce l'intensità dei raggi solari e si ampliano le oscillazioni tra ore di luce e ore di notte nel corso dell'anno. I due parametri di intensità e durata del dì, determinano la quantità di insolazione che incide direttamente sulla temperatura.
- Altitudine: siccome l'aria più densa trattiene di più il calore, mano a mano che si sale di altitudine, l'aria si fa meno densa e la temperatura cala di circa 0,6°C ogni 100 mt.
- Vicinanza alle masse d'acqua: la vicinanza o distanza dalle masse d'acqua determina due importanti conseguenze:
1) effetto di mitigazione: a causa dell'alto calore specifico dell'acqua, le masse marine esercitano sul clima un effetto mitigante: nei mesi caldi quando l'aria è più calda dei mari, l'acqua assorbe energia dall'aria, rendendola meno torrida; nei mesi freddi, quando l'aria è più fredda dei mari, l'acqua rilascia il calore accumulato, rendendo gli inverni meno rigidi.
2) presenza di vapore acqueo: le masse d'acqua per effetto del sole e della temperatura evaporano disperdendo il vapore nella forma delle nuvole. Le zone vicine alle masse d'acqua hanno quindi maggiore evaporazione e maggiori precipitazioni. Questo accade in misura minore anche nelle zone boschive e con molta vegetazione, - Correnti marine: le correnti marine sono enormi fiumi d'acqua che si muovono negli oceani e nei mari trasportando acque più calde o più fredde di quelle circostanti. Correnti calde aumentano la temperatura e producono maggiore evaporazione e viceversa correnti fredde fanno il contrario.
- Circolazione atmosferica: i venti sulla terra sono di tre tipologie: costanti, periodici (o stagionali), occasionali. I venti spostano le nubi e così possono portare le piogge anche in aree distanti dalle masse d'acqua, ma diversamente possono spostando le nubi anche rendere più secche zone vicine alle masse d'acqua. Caratteristici per il clima sono gli alisei, venti costanti, che soffiano dai tropici verso l'equatore e i monsoni, intensi venti stagionali che soffiano in un periodo dell'anno verso il mare e nell'altro verso la terra.
- Catene montuose: le catene impediscono o riducono il passaggio dei venti; conseguenza positiva è che possono proteggere da venti freddi o fastidiosi, conseguenza negativa è che impediscono anche il passaggio delle nubi e questo rende più aride le regioni interne dell'area.
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